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01 - Politics – Politics
"Attraverso il procedimento di stampa serigrafico e offset gli artisti hanno ottenuto manifesti la cui forma e scala cromatica include nel valore artistico l’aspetto essenziale – il messaggio. Ciò avviene con diverse tecniche nelle quali il rapporto tra fotografia (ad alto contrasto, ridotta a linee o a solarizzazioni), grafica e testo migliorano la lettura visiva e la presenza del messaggio. Mediante la semplificazione visiva, la pregnanza simbolica e la loro elevazione poetica essi aprirono nuove strade al linguaggio dei manifesti, inteso come efficace mezzo politico." (Richard Frick) OSPAAAL è l'Organizzazione di solidarietà con i popoli dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina. È un movimento politico cubano nato per difendere i diritti umani e combattere la globalizzazione, l'imperialismo e il neoliberismo. Fondata all'Avana nel 1966, pubblica la rivista internazionale Tricontinetal.
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02 - Social – Social
“Si lavorava a mano, con l’aiuto delle fotografie e dei caratteri di un servizio fornito dai laboratori di Cuba y Sol della Empresa de Artes Gráficas, o fotocopiando alfabeti da cataloghi tipografici e ritagliando e appiccicando lettera per lettera per costruire qualche testo… Oppure, quando il tempo non permetteva niente di tutto ciò oppure era ideato in esclusiva dal grafico…lo si disegnava” (Olivio Martinez)
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04 - Cinema – Cinemateca de Cuba
“...la visualità urbana cambiò in modo radicale. Camminando per la città, il pedone scopriva nuove immagini, sia nel piccolo formato delle locandine (collocate su “ombrelli”, muri, facciate, porte) sia nel grande formato degli spazi di affissione. Un’estetica rivoluzionaria venne accettata con allegria perché modulava l’importante ed emozionante situazione che vivevamo giorno dopo giorno nel paese. I manifesti cinematografi contribuirono alla graduale trasformazione del gusto popolare e riuscirono a risvegliare l’interesse di tutti. Si parlava dei nuovi film proiettati, di quanto fossero diversi e interessanti, ma si parlava anche dei nuovi manifesti realizzati per promuoverli.” (Sara Vega) ICAIC è la sigla dell'Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos, creato il 24 marzo 1959, con legge nr. 169 e con sede a L'Avana. Dotato di personalità giuridica e statuto autonomo, ha la finalità di organizzare e sviluppare l'industria cinematografica, di produrre e distribuire i film cubani e in coproduzione. Nel corso della sua attività si è sempre caratterizzato per la sua autonomia creativa e gestionale, per la diffusione di un cinema non commerciale e per l'intransigente difesa dell'arte come espressione libera e critica.
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05 - Cinema – Film Italiano en colores y cinemascope
Nell’apparente rusticità del prodotto finale comparvero la mano dello specialista, il carattere del realizzatore, le differenze di scuole espressive, un innumerevole ventaglio di possibilità. Tendenze che arrivavano dalla politica all’arte, come il realismo socialista, accanto a conquiste propriamente artistiche, come l’espressionismo, la sperimentazione formale, l’Art nouveau o l’Art déco, il lettrismo, l’ironia… Si trattasse di interpretare il carattere dell’evento da pubblicizzare o di cercare una lettura più intricata, senza trascurare possibilità ludiche, tutto trovava posto nei manifesti di segno nuovo. Nacque una comunicazione diversa, sorse una sensibilità ricettiva più sveglia e perspicace che nel manifesto trovava una sfida e un dialogo, e soprattutto una bellezza di cui godeva e che condivideva. (Reynaldo Gonzales)
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06 - Cinema – Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos
Svolgendo in modo nuovo la funzione di immagine commerciale e di servizio che doveva avere un manifesto nato per pubblicizzare uno spettacolo cinematografico, l'affiche creata a Cuba diede da quel momento origine a una vera e propria rivoluzione in campo visivo e nelle soluzioni plastiche a cui fecero ricorso i suoi artefici. Il passaggio improvviso dal tipico manifesto promozionale - il cowboy con la pistola fumante o la bella ragazza dallo sguardo vampiresco - a quello di una liberissima interpretazione artistica di un’opera d’arte plasmata in un’altra opera d’arte, vale a dire nel manifesto stampato quasi sempre con metodi serigrafi ci, si rivelò il territorio più innovativo e libero della propaganda cubana dell’epoca, così come la si concepiva (o doveva essere concepita) in un paese che faceva parte del sistema socialista. (Leonardo Padura Fuentes)
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07 - Young artists – La nueva generación
E cosa abbiamo in comune, oltre a provenire tutti dall’ISDI e ad avere fra i 25 e i 47 anni? La prima cosa da dire è che siamo appassionati dell’arte del manifesto. Le professiamo una specie di venerazione che include - ovviamente - un grande rispetto per coloro che fecero del manifesto cubano un punto di riferimento internazionale...Abbiamo in comune anche l’attaccamento alla serigrafia come tecnica tradizionale molto diffusa a Cuba. Poiché le tirature sono abbastanza ridotte, la serigrafia rende più efficiente la produzione e consente un prodotto finale che ci soddisfa...Infine, quanto al linguaggio visivo, la nuova generazione si avvale più dell’illustrazione che della fotografia e ricorre con frequenza alla sorpresa visuale o all’ironia. Siamo diversi, ma, forse per essere così vicini gli uni agli altri, le somiglianze iniziano a evidenziarsi. Già si affacciano i creatori più nuovi. Saranno portatori di nuove estetiche ed è probabile che anche noi verremo messi in discussione. È l’eterna staffetta generazionale. (Pepe Menéndez)
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08 - Reboiro – Reboiro Monographic
Antonio Fernández Reboiro Nuevitas (Camagüey), Cuba, 1935 I cubani realizzano manifesti per promuovere la cultura in una società che non cerca di trattare la cultura come un insieme di merci, eventi e oggetti ideati, coscientemente o meno, per il loro sfruttamento commerciale. Così, lo stesso progetto di promozione culturale diventa paradossale, se non gratuito. E, davvero, molti di questi manifesti non soddisfano in realtà nessuna necessità pratica […]. Sono oggetti di lusso, realizzati in ultima istanza per amore dell’arte. Con molta maggiore frequenza, un manifesto realizzato all’ICAIC da Antonio Reboiro o Eduardo Bachs costituisce l’avvento di una nuova opera d’arte, invece di una pubblicità culturale nel senso familiare del termine. (Susan Sontag e Dugald Stermer) Reboiro ha studiato architettura e design all'università dell'Avana,. Prima di disegnare posters cinematografici lavora per la Rivista dell'Illustrazione dell'Avana e segue l'architetto Ricardo Porro nella costruzione della Scuola Nazionale d'Arte di Cuba. Nel 1964 inizia la collaborazione con l'ICAIC, realizzando posters che appartengono alle collezioni permanenti di musei quali il Museum of Modern Art di New York e il Centre Pompidou di Parigi. Dal 1982 al 1987, trasferitosi a Madrid, lavora per il Balletto Nazionale di Spagna e dal 1998 divide la sua attività di grafico e art director tra Madrid e Miami.
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09 - Bachs – Bachs Monographic
Eduardo Muñoz Bachs Valencia, Spagna, 1937 - La Habana, Cuba, 2001 C'è un modo tranquillo per essere un grande. Quel gesto di nobiltà può infatti smussare alcune percezioni, lasciare quello che noi chiamiamo il merito occulto, ma solo per un po'. Presentandosi come un semplice illustratore, Eduardo Muñoz Bachs ha avuto il coraggio di iniziare un mito, le cui evoluzioni mantengono la loro perturbante risonanza fino ai giorni nostri. Rimarremo amici di quelle figure che, nei suoi manifesti, ci guardano con occhi di profondità inusuale, i loro tratti nervosi, il loro colorato creole. (Rogelio Riverón) Disegnatore, illustratore e pittore autodidatta. Inizia a lavorare nella pubblicità negli anni 50 fino al 1961, anno in cui realizza il primo manifesto cinematografico per la pellicola “Historias de la Revolución”. Da quel momento si concentrerà nella realizzazione di poster divenendo il più prolifico ed originale autore di grafica cubana. Tutta la sua opera è riconoscibile per lo stile personale che rompe le norme tradizionali del linguaggio grafico. Il suo approccio al disegno, caratterizzato dall'espressivo cromatismo e dall'ironia dei personaggi raffigurati, è unico e immediatamente identificabile.
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All artworks – A list of all the artworks with contents
A list of all the artworks and posters, with additional digital information in the exhibition.